Un bicchierino di grappa si caratterizza per la presenza di centinaia di molecole differenti che vengono percepite in modo diverso in relazione alla specie chimica cui appartengono ed in funzione delle proporzioni in cui sono presenti.
Una grappa di moscato, per esempio, sarà associata al vitigno da cui proviene, o comunque le sensazioni che si hanno possono essere in qualche misura condivise, ma la cosa non è così semplice ed oggettiva: la valutazione di queste componenti, infatti, varia non solo in relazione all’attitudine a percepire questi stimoli olfattivi, ma anche e soprattutto in relazione all’interpretazione che il cervello attribuisce agli stimoli forniti dalle molecole e dalla loro combinazione.
La conseguenza di questo meccanismo interpretativo è che una grappa che raggiunge il suo pubblico di consumatori si trasforma in molteplici grappe quanti sono i suoi degustatori.
Lo stimolo generato dalle molecole aromatiche che si levano da un bicchierino di grappa impatta direttamente sulla memoria olfattiva del soggetto richiamando momenti e sensazioni di vita vissuta, ed associati a stimoli olfattivi simili. Questo meccanismo determina un impatto immediato sulle emozioni vissute dal soggetto, riportandole alla memoria dello stesso e facendogliele rivivere.