E’ la prima delle tre fasi della valutazione di una grappa e prevede l’analisi della limpidezza e della tonalità del colore. Per compiere un esame il più possibile obiettivo si consiglia di posizionare il bicchiere in modo tale da poterlo osservare avendo a riferimento uno sfondo uniforme e bianco.
Normalmente, per praticità, si utilizza un foglio bianco di dimensione sufficientemente ampia. La prima caratteristica oggetto di valutazione è l’assenza di velature o di sospensioni polverose all’interno del distillato che, nel caso si riscontrassero, evidenzierebbero problemi produttivi alquanto grossolani. Si tratta di una problematica oggigiorno molto rara in quanto le tecnologie produttive precedenti l’imbottigliamento, assicurano l’assenza di queste componenti ed una buona brillantezza complessiva.
Più interessante è, invece, l’analisi della tonalità del colore in quanto consente già al primo colpo d’occhio di individuare le categoria di appartenenza dell’acquavite: grappe giovani sono prevalentemente incolore e cristalline, grappe invecchiate spaziano dal giallo paglierino all’ambrato intenso, mentre le grappe aromatizzate si caricano di una parte dei pigmenti dell’erba o dei frutti impiegati per aromatizzarle.